La critica

“Non a caso, nelle opere recenti, l'olio appare fluido, stemperato dalla trementina sino alla trasparenza.”

Germano Beringheli

“Nel percorso della mostra lo spettatore si lascerà coinvolgere e trasportare dalla corrente di carte acquarellate, carte acriliche e tele di juta nel fondo del mare. I materiali utilizzati sono tutti naturali, la juta dona alle sue opere dei riflessi lucenti e dorati, da essere chiamata fibra d'oro, e la carta indiana rende le opere uniche proprio per la caratteristica di essere fatta a mano.”

Mara Campaner

“Sentimenti ed emozioni si mescolano è il messaggio dell’artista. E che sia dunque forma e colore sofferenza e delusione, amarezza e gioia.”

Roberto Baglietto

“Un lieve naturalismo, impercettibile quasi, solo accennato nei tratti essenziali, riportato ad impressioni astratte, ad "impronte" che il soggetto più che negli occhi, lascia nell'animo. Così la sua pittura interpreta la sua intenzionalità.”

Luca Ginocchio

“Impronte appena percettibili di segno, disegno, macchieti colore; tracciati impalpabili di imprinting gestuale fluente e rapido, morbido e limpido, immediato e mediato: in esiti di forme evanescenti.”

Giannina Scorza

“L' influenza dei paesaggi liguri e toscani traspare da questa serie di disegni di piccolo formato quasi come fossero delle istantanee proposte dalla sua piacevole memoria di un viaggiatore.”

Francesco Longo

“Attraverso i suoi acquarelli si riesce ad avere una bella sensazione, la quiete; una quiete ottenuta dal risultato visivo di ciò che lei ha voluto ricordare e porci con pochi tratti di pennello.”

Claudio Arissone

“A partire dalla concretezza costruttiva di Cezanne e dalla percezione sensoriale e spirituale dei Simbolisti, precursori, ben prima di Kandinsky e di Klee, della sintesi tra visibile e invisibile.”

Germano Beringheli

“Grazie alla sperimentazione, avvia una serie di lavori tridimensionali e la ricerca sulla terra avvicina lo studio dei solidi platonici: il cubo.”

Tiziana Leopizzi

“Dall’unione tra la filosofia, che è diventata la sua base teorica, e la pittura, è nato un linguaggio cromatico profondamente interiorizzato ed essenziale.”

Cinzia Campalati

“L’obiettivo non è raccontare, è pizzicare le corde emotive, aitare a sguinzagliare l’immaginazione, imporre una pausa nell’irrequietezza: un ritorno nel grembo di Madre Terra”

Chiara Maranzana

“Un racconto in cui il naturale, il paesaggio, il particolare sono liberati dalla retorica della forma perché diventino vettori pulsanti, “versi liberi” pregni del sentire dell’artista.”

Cristina Belloni

“Parla di tecnica dell’acquarello e la definisce un gioco di trasparenze e di luci della natura, 1998”

Giorgio Falossi

“Catalogo dal segno al colore a cura di Clizia Orlando Galleria ARTANDA Acqui Terme 2005 2009 e partecipazione al Premio Pavese a cura del Centro Pavesiano Museo Casa natale di Cesare Pavese CEPAM a Stefano Belbo CN, Premio Oltre la collina”

Clizia Orlando

“La metamorfosi del paesaggio: questo studio viene accentuato in un effetto di luce, filtrata dallo schermo naturale e mobile del paesaggio”

Stefano Cecchetto

“Un racconto in cui il naturale, il paesaggio, il particolare sono liberati dalla retorica della forma perché diventino vettori pulsanti, “versi liberi” pregni del sentire dell’artista.”

Cristina Belloni

“Il poeta irlandese Gerard Manley Hopkins introdusse per la prima volta il termine “inscape” in opposizione al “landscape”, proprio per designare il paesaggio interiore che ogni uomo crea dentro di sé in base alle esperienze individuali e all’interiorizzazione del proprio vissuto. Così la CateNuto realizza i suoi “inscape”, dove i palazzi sono rossi e i tetti delle case verdi, dove anche la ciminiera di una fabbrica può apparire elemento gioioso, torre dai contorni fumettistici di un parco giochi contemporaneo. Se il territorio è uno spazio che ci appartiene, in cui ci muoviamo e nel quale ci identifichiamo, il paesaggio diventa il riflesso della nostra azione, di vivere e di abitare un luogo. ”

Eleonora Errico

“Dizionario degli artisti liguri a cura di Leo Licci e Paola Valenti, ed. De Ferrari, 2021”

LEO LECCI & PAOLA VALENTI